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Raffreddore e allergie

Antistaminico naturale

Integratore alimentare a base di perilla, piantaggine, magnolia ed elicriso
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A base di:

Stachis officinalis Trev. (Stachis) foglie,

Magnolia officinalis L. (Magnolia) Corteccia E.S. 

Perilla frutescens Britton (Perilla) semi e foglie E.S.

(Titolato al 2,5% in polifenoli), Plantago majior L. (Piantaggine) Foglie E.S., Camomilla recutita Rauschert (Camomilla)

fiori E.S. (Titolato allo 0,3% in apigenina) Glycyrrhizia glabra L.(Liquirizia) Radice E.S. (Titolato al 10% in ac. Glicirrizzico),

Helicrysumitalicum G.Don (Elicriso) sommità

E.S., Olio essenziale di: Eugenia caryophyllata Thumb.

(Garofano chiodi) Eucalyptus globulus Labill (Eucalipto)

100 compresse 100 g 

€ 46,00 (iva inclusa)

Perché Eleusi

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Utilizzo

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1 compressa dopo colazione e una dopo cena

Di supporto alle naturali difese dell'organismo. Per il benessere naso/gola, emoliente della mucosa orofaringea, benessere della funzionalità dell'apparato respiratorio, con miglioramento della funzionalità della secrezione bronchiale e riequilibrio della flora batterica orale.

Approfondimenti

Stachis officinalis Trev. (Stachis)

Lamiacea
Betonica o stregona, piccola erbacea perenne o annuale, in Eurasia e Africa Settentrionale. Odorosa, con breve rizoma, eretta, poco ramosa, pelosa, con fusto quadrangolare. Foglie el- littiche od oblunghe, opache, un po’ bollose, crenate, quelle inferiori lungamente picciolate e le altre opposte e sessili.
Betonica ovettonica, dalle tribù dei vettoni, iberica (Plinio). Pianta mellifera.
Tempo balsamico: aprile-luglio

Dal greco “simile alla spiga” (di grano).

Storia
In Egitto pensavano fosse “magica”.
Antonius Musa, medico di Augusto, scrisse un libro sostenendo che curava 47 malattie.

I principi attivi
Glicosidi iridoidi (arpagide, acetilarpagide),
Stachidrina con attività analgesica,antinfiammatoria ed antistaminica. Acido rosmarinico, acido oleonolico, acido betulinico.

Tannini.
Vulneraria, sedativa, bechica.

Magnolia officinalis L. (Magnolia)

Magnoliacea Fiore primitivo.

Dal Medico botanico Pierre Magnol (1635-1715), direttore del giardino botanico di Montpellier

I principi attivi
L’onochiolo, 1000 volte più attivo dell’alfa-tocoferolo nell’inibire la perossidazione lipidica nei mitocondri del cuore di ratto.

Calma l’ansia, comparato con il diazepan, senza attenuare i riflessi. Regola i neurotrasmettitori nel trattamento palliativo e nell’asma.

Perilla frutescens Britton (Perilla)

Lamiacea.
Pianta erbacea. Originaria dell’estremo oriente. Tempo balsamico: a maturazione

Storia
Usata in cucina, in Cina, per le indigestioni, la tosse. I semi sono aggiunti per insaporire le zuppe.

I principi attivi
(semi)
inibiscono la 5-lipossigenasi (5-LO).
Flavonoidi, agliconi luteina, l’apigenina, la crisoeriolina.
I flavonoidi sono presenti sotto forma di glucosidi, responsabili delle proprietà antiallergi- che
per inibizione della lipossigenasi.
Perillatrina (aldeide), 2.000 volte più dolce del saccarosio. Èusato come dolcificante.

Plantago majior L. (Piantaggine)

Plantaginacee
Erbacea perenne, con scapi eretti o ascendenti, più o meno ruvidi e pelosi, affili.
Foglie basali, in rosetta, più o meno spesse, talvolta molto ampie, ovali ellittiche, appuntite od ottuse, attenuate in un picciolo alla base. Infestante, comunissima.Cresce in In Eurasia. Tempo balsamico: agosto

Da plantago pianta del piede, le foglie basali.
Il nome inglese White man’s foot (piede dell’uomo bianco) perché i semi sono stati importati nei risvolti dei pantaloni.

Storia
Erba di Marte, erba magica legata al segno dell’Ariete e dello Scorpione.
Si curavano le Persone nate sotto quei segni zodiacali, per le ferite e la circolazione.

I principi attivi
Saponosidi triterpenici,
Glucosidi iridoidi,
Mucillagini,protettivi sulle mucose del tratto gastro-enterico, sedativa della tosse provocata da irritazione delle mucose delle vie respiratorie.
Ricca di vitamina C, A e K, è depurativa e diuretica, anticatarrale, astringente.

Camomilla recutita Rauschert (Camomilla Matricaria)

Asteracea
Tempo balsamico: maggio
Dal tardo latino chamomilla, adattamento del greco khamaimelon,
dall’avverbio chamai, terra e per estensione “piccolo” o “nano” e da mèlon, mela: “piccola mela” per l’odore dei fiori simile a quello di certi pomi, “un odor soavissimo di mele appie” (Ca- store Durante). In spagnolo, manzanilla, “melettina”.
Matricaria, dal latino matrix, utero. Altri ritengano che derivi da mater, madre.

Storia
I giardinieri la sistemano in cespi presso le piante più deboli e sofferenti, per aiutarle a raf- forzarsi. Ottenuto lo scopo, la si sradica perché quelle piante imparino a reagire da sole. Per questo simboleggia la “forza nelle avversità”.
Quando la Madonna, Gesù bambino e San Giuseppe fuggivano attraverso il deserto dalla Pa- lestina all’Egitto, per sfuggire a Erode, la Madonna era spossata dalla calura. Nessun albero, finché non giunsero in una minuscola oasi, una pozza d’acqua con qualche misera e bassa pianticella che non faceva ombra: ma vi fiorivano ai bordi delle specie di margheritine su esili steli. Maria si accingeva a bere quell’acqua quando Gesù bambino fece un cenno cui obbedi- rono displiplinatamente alcuni capolini di camomilla staccandosi dal gambo e cadendo nella ciotola dove la madre si accingeva a bere. Grazie a essi la bevanda calmò e nello stesso tempo corroborò la Madonna. Gesù la benedisse dicendo: “ Da ora in poi sarai la pianticella che plache- rà le mamme quando sono nervose e non riescono ad addormentarsi, sicchè sarai chiamata l’erba del buon sonno, simbolo di servizio e sottomissione”.
Nell’imbottitura della mummia del faraone Ramsete II sono state rinvenute tracce di polline di camomilla per infondergli la forza e la calma necessarie per affrontare il viaggio verso l’al- tra vita.
Raccomandata da naturalisti e medici: Dioscoride la consigliava per le proprietà emmenago- ghe (confermate dalla fitoterapia contemporanea). L’acqua stillata giovava alle donne par- torienti perché influenzava la muscolatura dell’utero.
Nel Medioevo impiegata per le proprietà toniche.

Glycyrrhizia glabra L. (Liquirizia)

Fabacea (leguminosa)
Pianta erbacea perenne alta fino a un metro. Diffusa in Europa.
Si utilizza la radice.
Tempo balsamico: autunno
Dal greco glykys: dolce e rhiza: radice, per il sapore dolce della radice.

Storia
Nell’antico Egitto, in Assiria e Cina, Grecia da 5.000 anni impiegata per curare la tosse, il fe- gato.
Introdotta in Europa nel XV secolo, dai frati domenicani.
La Calabria, maggior produttrice italiana, ha una tradizione centenaria.
Popolare nei Paesi Arabi, l’estratto diluito in acqua: Sus (i venditori hanno abito multicolore, soprattutto rosso, con copricapo a sombrero con sonagli appesi come richiamo).

I principi attivi
Triterpeni
Glicirrizzina (2-15%), saponoside con spiccata proprietà antinfiammatoria e cicatrizzante dell’ulcera gastro-duodenale,
Acido Glicirretico, ac. Liquiritico, ac. Glabrico; Flavonoidi; Cumarine;
Olio essenziale
Colina, betaina, sostanze amare ad azione estrogenica e saponosidi fluidificanti
le secrezioni bronchiali.
Ha attività antiulcerosa, spasmolitica, espettorante, antitussiva, emolliente, antinfiamma- toria, antiallergica, leggermente lassativa.

Helicrysum italicum G.Don (Elicriso)

Asteracea (compositae)
È pianta perenne cespugliosa, alta 30-40 cm di colore grigio-biancastro, diffusa in gran parte dell’Europa meridionale. In Italia è comune al centro, al sud e nelle isole.
Tempo balsamico: giugno-luglio.
Si usa come droga, la pianta fiorita.
Vegeta lungo le coste, in luoghi rocciosi e suoli poveri, fino a circa 800 metri di altitudine.

Dal greco “helios” = sole e “crysos”= oro, per il colore giallo lucente dei capolini che hanno una parte delle squame involucrali di consistenza membranosa più o meno secca e traslucida e sono in grado di mantenere a lungo il loro aspetto; per questo viene detto “perpetuino” o “semprevivo”.

Storia
Si usava bruciare le setole del maiale, pensando di aromatizzare e profumare il lardo, per preparare mazzetti da mettere tra la biancheria per tenere lontane le tarme.
I sacerdoti nell’antica Roma lo usavano per farne corone da offrire alle statue degli Dei, a simboleggiare l’eternità e la regalità, rappresentata da fiori che non muoiono mai e che ri- splendono al sole come fossero d’oro (Plinio il vecchio).
Il suo intenso profumo permetteva a Napoleone di riconoscere l’odore della Corsica, dove era nato, quando si trovava ancora in mare e fuori dalla vista dell’isola, poiché sulle coste della Corsica questi fiori sono particolarmente abbondanti e odorosi. In Italia gli studi relativi all’Elicriso sulle patologie della pelle e dell’apparato respiratorio si devono al Dottor L.Santini, il quale, avendo notato che i contadini della Garfagnana, in Toscana, curavano le affezioni bronchiali del bestiame con l’elicriso, lo sperimentò sui suoi pazienti, ottenendo una conferma agli utilizzi proposti dalla medicina popolare e un’attività nelle dermatiti eczematose e psoriasiche.

Nel 1949 pubblicò i risultati, evidenziando la potenzialità antiallergica, che somministrava per aerosol, colliri e impacchi palpebrali nelle rino-congiuntiviti allergiche.

I Principi attivi
Olio essenziale,
Terpeni neroli, nerilacetato, alfa e beta pinene, furfurale, geraniolo e eugenolo,
ad attività antistaminica, antibatterica e antinfiammatoria;
Flavonoidi ad azione antinfiammatoria e scavenger dei radicali liberi,
narigenina, tiriloside, elicrisina e quercitrina;
Triterpeni alfa amirina,
Acido ursolico e acido boswellico.
Fitosteroli e acido caffeico e clorogenico, arenaria, con potenzialità antibiotica.
Cumarine, esculetina, umbelliferone.
Ha attività corticosurrenalica, ACTH simile (determinata da alcoli monoterpenici, triterpe- nici, steroli).
Aumenta : ampciclico, adenilciclasi.
Riduce la liberazione di radicali liberi e di istamina.

L’azione antinfiammatoria è dovuta principalmente alla componente flavonoidica, per effetto sinergico dell’attività di scavenger dei radicali liberi del tiriloside e inibizione della ciclossigenasi e della lipossigenasi. Ftalidi e piranoderivati hanno un’azione stimolante dell’epitelio ciliato, promuovendo il movimento delle ciglia vibratili e sedante sullo stimolo tossigeno, per l’attività spasmolitica; utili nelle forme asmatiche, dove il muco risulta parti- colarmente compatto e difficile da espettorare.
Ha proprietà antibatteriche attribuibili ai componenti terpenici dell’olio essenziale

 

 

Olii essenziali

Syzygium aromaticum, Eugenia Caryophyllata (Chiodi di garofano)

Myrtacea
Albero sempre verde di 10 mt, cresce spontaneamente nelle Molucche, Antille, Madagascar, Indonesia.
La spezia (chiodi di garofano) è costituita dai boccioli floreali essiccati.
Tempo balsamico: estate
Il nome Eugenia, da Eugenio di Savona (1663-1736)

Storia
In Cina 2.200 anni fa era usato come profumo e medicamento.
Arrivò in Occidente nel XVIII secolo a.C. attraverso la via dell’incenso. In Italia nel vin brulé.

I principi attivi
Olio essenziale (fiori): eugenolo 70-90%

eugenil-acetato 2-15% caryophillene beta 2-7% humulene alpha 1.5%

caryophillene ossido 1.8%

Inibisce la sintesi prostglandine, le cox-2, la degranulazione dei macrofagi, la chemiotassi dei leucociti.

 

Eucalyptus globulus Labill. (Eucalipto)

Myrtacea
Albero sempre verde, raggiunge i 90 metri. Tempo balsamico: giugno

Dal greco ben nascosto (fiori in boccio, coperti dal calice)

Storia
Arrivò in Europa nel XIX secolo, come ornamentale.
In Italia nel 1870, attraverso i Padri Trappisti nelle zone malariche, per risanarle a combatte- re le zanzare (come lavanda e geranio).
Febbrifuga.

I principi attivi
Olio essenziale (rami freschi): -1,8 cineolo 65-70%
- terpineolo alpha 8,60%
- terpinen-4-olo 2,80%
- piperitone 0,50%
- limonene 7,20%
- alpha fellandrene 1,30%

Il meccanismo d’azione del 1,8 cineolo è legato a :
attività cortisolosimile
inibizione dell’interleukina 1 beta e TNF
inibizione dell’attivazione del fattore di trascrizione di Kappa B inibizione delle 5-lipossigenasi e della formazione di LTD4, LTE4 inibizione delle COX, PGE2 e TxB2

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